Pompon – Gli evergreen
Pompon, sono sempre stata attratta dall’etimologia, soprattutto quando la parola è davvero bizzarra. E’ il caso dei pompon, che anche al plurale restano tali. Pare che l’origine, come lo riporta la Treccani, sia una voce infantile.
In linguistica si intende che la parola ha origine onomatopeica o fonosimbolica, tipica del linguaggio dell’infanzia, un esempio: mamma, papà, pappa.
Vi sarà anche capitato di leggerlo ponpon, non è un errore ma personalmente non mi piace.
Quando ho realizzato il mio Manuale per la Mondadori “Riciclare con Creatività”, non potevo farmi sfuggire l’occasione di reinterpretare questo simpatico agglomerato .
Uno dei progetti immaginati è una giostrina da culla, detta anche mobile (si pronuncia maibail)
Il pompon diventava il corpo delle pecorelle, rese ancora più simpatiche dal faccino disegnato dalla mia amica Elena.
Un paio di grucce da lavanderia, modellate con apposite pinze, sostengono tutti i protagonisti.
Poteva mancare un bijou, assolutamente no!
Nella stessa pubblicazione, mi sono divertita a giocare con tutto ciò che mi capitava tra le mani; bottoni, fiorellini di perline, nastrini, scarpette della Barbie, paillettes, piombini da pesca e piccoli colorati pompon 🙂
Ed ecco creata la mia collana stile Boholliwood.
Come si creavano i Pompon
Da piccola dovevo costruirmi il supporto sul quale avvolgere metri e metri di filo.
Un lavoro già nella preparazione e dovevano essere due uguali.
Questo per consentire l’inserimento del filo che, tirandolo, raggruppi tutti fili a formare la caratteristica essenziale del pompon.
Finalmente in commercio esistono dei piccoli gioiellini che ci velocizzano il passaggio, senza dover ogni volta creare un nuovo supporto. Per me, in assoluto, i migliori restano quelli della Clover. Le istruzioni in italiano non ci sono, i disegni però riescono a rappresentare le fasi più importanti.
Completate un numero, più o meno uguale, di avvolgimenti per ciascun semicerchio. Terminato questo passaggio, riunite i supporti e tagliate al centro, come vi mostro in foto.
Quell’incavo che si intravede, consente proprio l’inserimento delle forbici ed un suo uso facilitato, oltre che darvi l’esatta posizione di taglio.
La lana così tagliata, se non fissata in qualche modo, vanificherebbe tutto il lavoro fin qui fatto.
A seconda dell’uso finale che avete scelto per i vostri pompon, prendete un filo dello stesso materiale, nel mio caso della lana e doppiatelo per irrobbustirlo.
Per il progetto Giostrina, avevo tagliato del filo molto lungo perchè, con lo stesso, volevo fissarlo al supporto.
Se scegliete la versione “pupazzosa”, con un pennarello a punta doppia, disegnate su un cartoncino il volto della pecorella o altro da voi scelto.
Ritagliate lasciando il tratto del pennarello ben visibile.
Con un pò di colla a caldo fissate il cartoncino al pompon.
Ogni anno provo a realizzare elementi nuovi per il mio albero di Natale e oramai queste pecorelle, staccate dal supporto in metallo, sono di diritto posizionate in bella vista.
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Buona creatività
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